Il governo italiano sta pianificando una nuova misura di sostegno economico chiamata Mia (Misura di Inclusione Attiva) che sostituirà il Reddito di cittadinanza attuale.
La bozza di riforma prevede una serie di cambiamenti rispetto al Rdc attuale, tra cui un taglio del beneficio per le famiglie senza minori, anziani o disabili, una durata massima del beneficio di un anno con la prima domanda e un risparmio previsto tra i 2 e i 3 miliardi di euro rispetto al costo attuale del Rdc.
Per ottenere la Mia, si dovrà essere cittadini italiani o dell’UE con diritto di soggiorno permanente o cittadini di paesi terzi in possesso di un permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
Si richiederà inoltre un valore dell’ Isee in corso di validità non superiore a 7.200 euro e un reddito familiare inferiore a una soglia di 6 mila euro annui moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza.
La Mia sarà cumulabile con impieghi fino a 3 mila euro l’anno.
Il Rdc scomparirà dal 1° gennaio 2024, ma per gli oltre 400 mila percettori occupabili, l’assegno durerà ancora sette mesi.
La Mia dovrà essere richiesta all’INPS con modalità telematiche.
Inoltre, la bozza prevede un pacchetto di sgravi per i datori di lavoro che assumono percettori della Mia, tra cui uno sgravio del 100% (fino a 8 mila euro l’anno) per due anni se il contratto è a tempo indeterminato.
La bozza di riforma deve ancora essere discussa e potrebbe subire modifiche. Il Ministero del Lavoro ha precisato che la materia richiede un approfondito confronto tecnico con altri ministeri, le regioni, i comuni e gli enti competenti.
La bozza della riforma del Reddito di cittadinanza prevede anche alcune misure di controllo, al fine di evitare abusi e frodi. Innanzitutto, i percettori di Mia dovranno accettare offerte di lavoro compatibili con il proprio profilo professionale, pena la perdita del beneficio.
Inoltre, saranno previsti controlli a campione sulle dichiarazioni dei percettori, che dovranno dimostrare di aver cercato attivamente lavoro e di aver partecipato a corsi di formazione o di riqualificazione professionale, se necessario.
La riforma del Rdc ha l’obiettivo di favorire l’inclusione attiva dei percettori, in modo da farli uscire dalla condizione di povertà e di dipendenza dal sussidio statale.
Allo stesso tempo, si cerca di incentivare la creazione di nuovi posti di lavoro, soprattutto a tempo indeterminato, attraverso gli sgravi fiscali previsti per i datori di lavoro che assumono percettori di Mia.
Si è detto che la bozza della riforma del Rdc potrebbe ancora subire modifiche durante il confronto tecnico tra i vari ministeri e gli enti competenti. Tuttavia, la creazione di Mia sembra essere una scelta condivisa dal governo, con l’obiettivo di migliorare il sistema di protezione sociale e di ridurre la spesa pubblica.
Inoltre, il nuovo strumento Mia prevede anche la possibilità di cumulare il beneficio con impieghi a tempo parziale o autonomi fino a 3.000 euro all’anno. In questo modo, si vuole incentivare la partecipazione al mercato del lavoro e la creazione di opportunità di lavoro supplementari per i beneficiari.
Infine, la bozza della riforma prevede anche uno sgravio per le imprese che assumono percettori di Mia.
In particolare, se l’assunzione è a tempo indeterminato, l’azienda otterrà uno sgravio fiscale del 100% fino a un massimo di 8.000 euro all’anno per i primi due anni. Nel caso di assunzioni a termine o stagionali, lo sgravio sarà del 50% fino a un massimo di 4.000 euro all’anno per un anno.
In sintesi, il nuovo strumento Mia sembra essere una riforma ambiziosa che cerca di migliorare l’efficacia del Reddito di cittadinanza e di incentivare la partecipazione al mercato del lavoro.
Tuttavia, rimangono alcuni interrogativi sulla sua implementazione e sulle conseguenze che avrà sui beneficiari e sulle imprese che intendono assumere percettori di Mia.
Riepilogando:
- La Misura di inclusione attiva (Mia) sostituirà il Reddito di cittadinanza.
- Mia fornirà un beneficio economico massimo di 6.000 euro all’anno per famiglie con disabili, minori o anziani oltre i 60 anni, e ridotto del 25% per famiglie occupabili senza queste categorie.
- Per ottenere Mia, si deve essere cittadini italiani o dell’UE con diritto di soggiorno permanente o cittadino di paesi terzi in possesso del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo.
- Il valore dell’ Isee non deve superare i 7.200 euro, e il reddito familiare deve essere inferiore a una soglia di 6.000 euro annui moltiplicata per il parametro della scala di equivalenza.
- La durata dell’assegno varia a seconda della presenza o meno di disabili, minori o anziani nella famiglia.
- Il nuovo strumento dovrebbe far risparmiare tra i 2 e i 3 miliardi, almeno un terzo rispetto alla spesa del Rdc.
- Il Rdc scomparirà dal 1° gennaio 2024, ma quest’anno per gli oltre 400 mila percettori occupabili l’assegno dura sette mesi.
- Mia dovrà essere richiesta all’INPS con modalità telematiche.
- Previsto un pacchetto di sgravi per chi assume percettori di Mia.
- È previsto anche un incentivo per le agenzie per il lavoro per ogni soggetto assunto.